Gli appassionati hanno sicuramente letto il suo blog www.maregratis.blogspot.com o suoi articoli su riviste di vela. Magari non tutti hanno avuto l’occasione di leggere i suoi libri. Sicuramente è possibile rimediare al più presto. Il 15 giugno Mursia manda in libreria il suo ultimo saggio “Anemos. I venti del Mediterraneo”. Non sappiamo se l’occasione sia stata fortuita o studiata, ma il 15 giugno 2012 si festeggerà appunto la Giornata Mondiale del Vento. Quale momento migliore, dunque?

Il vento, come elemento fondamentale per la passione della vela. Anemos, come respiro e soffio vitale in riferimento alla filosofia greca che lo riconosce come archetipo del Cosmo, ma anche quel “soffio”, secondo la scuola di Anassimene e di Platone, come parte immateriale da cui si origina il pensiero, il sentimento, la volontà e quindi la conoscenza.

Partendo dalla sua personale passione per la vela e per i viaggi per mare, Fiori descrive nel suo libro la sua esperienza di velista attraverso la descrizione dei venti con riferimenti alla letteratura, alla storia, alla mitologia e alla scienza.

Partiamo con un cenno biografico, per presentarla ai nostri lettori.
Sono nato a Rimini nel 1967. Sono biologo marino, ricercatore ed insegno alle scuole medie.

Quindi la sua passione per il mare immagino sia data anche dalle sue origini.
Certo.  La passione per il mare è nata quando ero piccolo, forse anche per ragioni di località. Rimini mi ha portato a provare un amore inconscio, innato per il mare. Inizialmente la passione era di svago e sportiva, ma si è poi tramutata in passione di studi.
Amo il nuoto, la pesca e la vela. Ho la patente nautica da ormai 20 anni.

E’ l’amore per la vela che le ha permesso di conoscere e vivere in prima persona i nostri mari?
Assolutamente. L’estate è dedicata al mare, ma anche navigare fuori stagione ha il suo fascino. Ho navigato per tutto il Mediterraneo, conosco perfettamente l’Adriatico – nel quale mi sento un po’ a casa – ho navigato lungo la costa Dalmata e Albanese. Ho raggiunto la Tunisia. Solo per farle alcuni esempi.

Arriviamo al libro. “Anemos. I venti del Mediterraneo”. Mi dica, come è nata l’idea di questo titolo?
Anemos è la parola greca per il vento e porta con sé tutto il significato filosofico del termine.

Quindi il libro è incentrato sul vento…
Sì, elemento chiave per i naviganti. Ma ha anche un significato molto importante per me, rivolgendo il mio interesse attuale intorno alla produzione di energia eolica. Per realizzare il libro non ho dimenticato l’importanza che da sempre ha il vento nelle nostre vite e che ha valenza positiva. L’importanza del paesaggio eolico, la meravigliosa brezza che regala alle nostre città di mare…migliora la qualità dell’aria e regala anche dei colori più vivi e nitidi ai nostri paesaggi.

 

Mi descriva meglio come ha deciso di strutturare la sua opera.
Ogni capitolo è dedicato ad un vento. In realtà ci sono nove storie dedicate ai venti principali del Mediterraneo. Lo so, basandosi sulla rosa dei venti dovrebbero essere otto, ma ho sentito la necessità di inserire anche la Bora. Un vento secondario per i meteorologi, ma importantissimo per noi naviganti dell’Adriatico. Anche se in Italia i venti più importanti sono, e sono sempre stati, lo Scirocco ed il Maestrale, soprattutto se si pensa alla navigazione ed alle rotte commerciali che hanno caratterizzato i nostri mari fino ad un paio di secoli fa.

Un’ultima curiosità. E’ stata una sua richiesta quella di mandare in libreria il suo libro proprio nella Giornata Mondiale del Vento?
L’autore in realtà è parte di quella nave chiamata libro; la casa editrice è l’armatore…quindi non saprei. Però, c’è da dire che è la giornata perfetta!

Abbiamo pensato fosse interessante poter condividere questa tematica; parlare del vento, nostro inseparabile compagno di viaggio.

 

Photo credits: http://maregratis.blogspot.it/