Testo e foto di: Maurizio Cristofolini Oggi finisce l’evento dei Floating Piers, una manifestazione dove si sono avvicendate da 70 a 100 mila persone al giorno per 16 giorni. Solo Christo, l’81enne artista bulgaro e l’agenzia delle entrate riescono a mettere in fila così tante persone in un sol giorno.
Pensata negli anni ’70 dall’artista che “impacchetta” i monumenti e dalla sua musa, critica e compagna di vita Jeanne-Claude (scomparsa nel 2009) quest’opera è l’evento dell’anno da considerare per proporzioni al pari dell’Expo 2015 o forse più perchè pensata e realizzata da una sola persona. Lo dicono i numeri 220.000 cubi di plastica galleggianti tenuti insieme da altrettanti perni, 37.000 mt di corda e reti, ancorati al fondo con 200 ancore da 5 tonnellate l’una, il tutto per formare 3000 mt di camminamenti ricoperti da 70.000 mq di feltro coperto da 100.000 mq di tessuto giallo-arancione.
Personalmente reputo questa impresa un miracolo, la caparbietà di quest’uomo che si è scontrato con la burocrazia italiana ed è riuscito a superare ogni ostacolo. Si pensi soltanto alla sicurezza. Tutta questa gente: bambini, anziani, disabili in carrozzella tutti in equilibrio precario su un pontile galleggiante che segue il moto ondoso in mezzo al lago, che davanti a Peschiera raggiunge 85 metri di profondità. Tre chilometri di passerella fluttuante tesa da Sulzano a Peschiera e poi all’isola di San Paolo (isola privata di proprietà della famiglia Beretta). Tutto senza protezione il che regala un senso di precarietà e libertà allo stesso tempo, bisogna camminarci sul Pier , a piedi scalzi, per provare queste sensazioni.
Io sono cresciuto su questo lago e lo amo profondamente, qui ho imparato a nuotare quando l’acqua era così pulita che quasi si poteva bere ma era 50 anni fa (oggi l’inquinamento da fosforo è arrivato a livelli da catastrofe), qui ho imparato a veleggiare e conoscere i suoi venti e ho imparato anche molte altre cose, tra i boschi di Montisola.
Uno strano senso di gelosia mi vedeva avverso a questa cosa: l’impatto di tutte queste persone sul “mio lago” una pressione umana così forte su un ambiente così piccolo e fragile non è da sottovalutare, i risultati nel bene e nel male li sapremo dopo.
Montisola è un piccolo mondo a parte, innanzitutto ciò che colpirà il visitatore è che non ci sono automobili, gli abitanti si spostano in scooter o bicicletta. I pendii delle colline sul lato sud dell’isola sono coperti da uliveti che danno un prezioso olio extravergine leggermente fruttato col quale si insaporiscono le sarde essicate al sole, cucinate alla griglia e servite con fette di polenta anch’essa grigliata.
Ci sono ancora pescatori professionisti (6 o 7 su tutto il lago) che escono con la tipica imbarcazione da lago: il naet e pescano coregoni, lucci e tinche.
Un’altra curiosità di Montisola sono i retifici, oggi per lo più delocalizzati per questioni logistiche, nei retifici di Peschiera si sono prodotte reti di ogni tipo e per ogni uso, fin dalla metà del 1800, dai grandi pescherecci oceanici alle reti per le porte da calcio e amache che sono vendute in tutto il mondo, nonchè cordame di ogni genere.
Ma torniamo alla passerella. Il dibattito su questo evento è forte: “è arte questa?” , “è giusto tutto questo?” ci si domanda, troppo difficile rispondere, i critici si scontrano, discutono e ognuno dice la sua ma nessuno può o sa valutare davvero se è o non è arte, se serve o non serve e se serve a cosa serve. Un ragazzo per protesta corre nudo sulla passerella (vietato!) e si tuffa in acqua (vietato!), dall’altra parte un Riva Acquarama (un’altra perla partorita da questo lago) porta dei vip in visita. In un mondo dove siamo abituati ad appiccicare un’etichetta a tutto e tutti forse a quest’ opera, evento, istallazione, manifestazione…. non si può. E’ land-art , semplicemente.
Oggi però sono affascinato, ho camminato sui Floating Piers ed ho visto gente contenta di essere lì, orgogliosa di essere lì, di partecipare, di condividere di aver fatto parte di un progetto anche se solo per mezz’ora, ho visto gente educata, civile, ordinata, rilassata alcuni talmente rilassati da addormentarsi sulla passerella cullati dal moto ondoso e le nonne paurose che si aggrappavano ai nipotini felici e scatenati.
L’istallazione di Christo, dal costo di circa 15 milioni di euro, è stata totalmente finanziata dall’autore attraverso la vendita dei suoi modellini e disegni originali alla incredibile cifra di 1 milione l’uno (per chi volesse fare due conti erano 50 i “pezzi” in vendita) esposti alla Galleria Gmurzynska di Zurigo e St. Moritz. Grazie anche a questa vendita l’artista ha voluto che la partecipazione al Floating Pier fosse gratuita.
Il lavoro del Floating Pier è partito nel 2014 e ha visto finalmente la luce dopo molti sopralluoghi, non solo in Italia ma persino in Argentina e in Giappone, alla ricerca del sito più adatto. Questa installazione effimera e transitoria verrà smantellata da lunedì 4 luglio e riciclata totalmente , tutto il riciclo dei materiali era già stato pianificato ancor prima della sua messa in opera. Nulla si potrà avere o comprare resterà solo un ricordo nella mente di chi ci è stato e… molti, molti selfies, questa è la regola. E questa notte sarà una notte bianca tra Sulzano e Monteisola.