MIAMI ART BASEL

dicembre 4, 2016 in Arte, Curiosità da Commodoro

Test e foto di:  Maurizio Cristofolini

L’Art Basel che si tiene a Basilea tutti gli anni nel mese di giugno  nacque da un’idea dei galleristi e collezionisti Trudl Bruckner, Balz Hilt e dai coniugi Ernst e Hildy Beyeler, fin dalla sua prima edizione  questo evento si è affermato come un importante appuntamento mondiale per l’arte. Il Miami Art  Basel,  giunto alla sua 15° edizione, è uno degli appuntamenti internazionali insieme ad Hong Kong che hanno portato questa fiera fuori dai confini svizzeri ma questa  è molto di più di una fiera d’arte moderna è un evento culturale che miscela le esposizioni d’ arte con un’ intenso programma di attività culturali, feste, eventi musicali, architettura e design. In questo elettrizzante evento che va dal 1° al 4 dicembre 2017 tutta la città è coinvolta, le esposizioni a tema si trovano nei grandi alberghi nei ristoranti e nei parchi cittadini.

Ugo Rondinone – Miami Mountain

Partito inizialmente dal Decò District oggi coinvolge tutta Miami Beach e oltre.  Si tratta del più importante evento d’ arte contemporanea degli Stati Uniti che  attira  più di 80.000 visitatori:  collezionisti, curatori, professionisti dei musei e appassionati d’arte alla scoperta di quasi 4000 artisti impegnati nelle varie discipline pittura, scultura, fotografia, video arte, installazioni e performance anche spontanee e a volte folli, di chi vuole mettersi in mostra.

Carole Feuerman  – The Golden Mean

Con numeri da capogiro come questi è  chiaro  che,  ormai da molti anni, si sono rese necessarie una serie di fiere satellitari che l’Art Convention Centre non poteva ospitare, è così che nascono e si sviluppano sempre più padiglioni come il Miami Design, che raccoglie una serie di gallerie dedite alla promozione di oggetti di design ideati a partire dai primi del Novecento. Lo Scope un padiglione allestito sulla spiaggia dell’Ocean Drive ( all’altezza della 9th) che ospita 125 espositori tra i quali molti noti galleristi italiani come Alessandro Berni Gallery, Barbara Paci Galleria d’arte di Pietrasanta, Berengo Studio di Venezia, MLB Gallery di Ferrara, M77 Gallery di Milano e Studio Visit di Firenze.

Poco distante ma sempre sulla spiaggia,  l’ Untitled un altro enorme padiglione che ospita 129 espositori.  Il Context, subito al di là del ponte Venetian Causeway che da Miami Beach porta in Downtown Miami,  il Pulse con 74 galleristi, il NADA con 45 espositori e tante  altre  locations  ancora per un totale di una trentina di siti, impossibile vederli tutti in una sola settimana di esposizioni.

Oltre ai padiglioni espositivi c’è tanto fermento anche nei grandi hotel dove si svolgono feste ogni sera e con ospiti sempre diversi, personaggi che migrano da un party all’altro alcuni di questi molto esclusivi ed inavvicinabili ai più. Siamo stati al Faena Hotel che ospita in una teca di vetro uno scheletro di un mammouth d’oro, opera di Damien Hirst, all’Hotel  Sagamore  che ospita nel suo patio una statua gigantesca color viola raffigurante  un bambino imbronciato e, all’interno, una collezione molto piccante  di intimo femminile  e ancora l’1 South Beach Hotel, forse il più bello, i cui spazi sono dedicati, alla natura e ai giardini verticali.

Il Miami Art Basel è stato  sicuramente il volano  per una nuova rinascita della metropoli,  budget miliardari  hanno avuto la giusta collocazione non solo negli interscambi di opere d’arte, le cui valutazioni  sembrano impazzite , parliamo di  un totale di venduto intorno ai 2 miliardi di dollari con quotazioni da 10/15 milioni a singolo pezzo, vedi l’ultima grande mappa del mondo realizzata in tessuto  da Alighiero Boetti.
Mappa di Alghiero Boetti

Anche nelle ristrutturazioni e nella valorizzazione di interi quartieri, aree una volta ai margini sono diventate di grande attrattiva in poco tempo si sono riversati fiumi di denaro. Da dopo la crisi dei subprime, il fallimento Lehman Brothers e il crollo di Wall Street tra il  2008 e il 2012, i valori immobiliari sono saliti alle stelle e i vecchi quartieri si affacciano ad una nuova realtà.  Così come è successo al quartiere portoricano di  Wynwood così sarà anche per Little Haiti, capitale dei graffitari più noti, dove già stanno arrivando i compratori. Le grandi archistars , come la scomparsa Zaha Hadid, hanno firmato la costruzione di musei e condomini super lusso ed è in questi giorni che si è aperto il cantiere di Renzo Piano per un edificio molto esclusivo, beach front,   sulla 87th della Collins.
Estes Richard

Quelli che una volta erano i ghetti, aree pericolose che le guide consigliavano di evitare stanno cambiando pelle, insieme allo skyline di Miami che è vivo e in continua mutazione.

Maurizio Cristofolini