Testo e Foto di: Maurizio Cristofolini
Alla fine della Route National che costeggia il lato atlantico della Martinica sempre battuto dalle onde e dal vento c’è Grand Riviere, un villaggio “alla fine della strada”. Oltre non si va. Non è un posto di passaggio: ci si va se si è convinti di andare. Non è che un piccolo villaggio di pescatori schiacciato tra il vulcano e l’oceano. E’ talmente esposto alle sferzate del mare che qui non si ha il piacere di vedere il classico stile delle case caraibiche con le logge decorate e sfoggio di boiseries. Il vento si porterebbe via tutto. Le case sono poco più che cubi di cemento che resistono agli spruzzi d’acqua salata portati dagli alisei, ma questo è il miglior punto di partenza per le escursioni alle pendici del vulcano, la Soufrière. Da qui parte un sentiero ben tracciato a mezza costa, fa il giro della punta nord dell’isola e in 6/8 ore di camminata raggiunge l’altro villaggio sul lato protetto. Un’escursione unica, sotto una fresca galleria di vegetazione che protegge dal caldo sole tropicale con felci di proporzioni smisurate, torrenti popolati da grossi granchi gialli e cascate d’acqua che piovono improvvise nelle numerose spaccature della roccia per finire in mare. Dopo questa immersione nella natura si rientra o con un passaggio in barca organizzato da qualche pescatore o rifacendo ovviamente a piedi il percorso a ritroso con l’arrivo a Grand Riviere col buio.
Una volta tornati alla base stanchi, sudati e con le gambe a pezzi c’è solo una cosa che può rimettere in sesto chiunque: la zuppa della Martinica, una bomba che scuote lo stomaco e le membra, un piatto che solo le anziane mogli dei pescatori sanno fare. Un passato di pesce, verdure e spezie più simile ad una pozione magica che a un piatto di ordinaria cucina.
Ecco come procedere:
– preparate un leggero soffritto di cipolle e sedano finemente tritati
– aggiungete ¼ di zucca tagliata a piccoli pezzi e fatela saltare con un bicchierino di rhum
– aggiungete brodo vegetale caldo che avrete già preparato precedentemente con delle verdure fresche; portate ad ebollizione
– quando la zucca sarà morbida aggiungete i tranci di pesce spinati
– passate il tutto finchè diventi un denso brodo
– aggiungere capperi, 1 chiodo di garofano e continuate l’ebollizione fino a che il chiodo di garofano non abbia rilasciato i suoi profumi
– a fine cottura e a fuoco spento aggiungete il succo di ½ lime e spolverate con noce moscata grattata al momento.
Calda è stupenda ma si può servire anche fredda.
Buon divertimento