Partiti il 14 gennaio la flotta si lancia su questo breve ma veloce percorso, di circa 100 miglia, che dividono Abu Dhabi dall’arrivo a Sharjah . Questa prima frazione della terza tappa vede vincere sul traguardo di casa Azzam Abu Dhabi con pochi secondi di vantaggio sul resto del gruppo, una regata tattica con una navigazione facile, quasi piacevole: i venti dai 10 ai 20 nodi hanno spinto le barche su un percorso contrassegnato da 3 boe con un lungo tratto veloce e vento al traverso. Una volta arrivati a Sharjah le 5 barche sono state caricate su una nave cargo per essere trasportate verso un porto sicuro oltre la zona ritenuta pericolosa per pirateria. Dal porto sicuro riprenderanno la regata fino a Sanya nella provincia dello Hainan, isola tropicale del Mar Cinese Meridionale. In una tappa così spezzettata gli equipaggi potranno conquistare il 20% dei punti in palio per la prima frazione e il restante 80% per la seconda.All’arrivo al Porto sicuro si unirà alla flotta anche Team Sanya che, dopo aver riparato il sartiame durante la sosta imprevista in Madagascar, raggiungerà il resto della flotta per partire alla volta di Sanya. Questo “fermo” in Madagascar ha penalizzato molto il Team Sanya , ricordiamo che questa barca non ha completato nessuna delle due prime tappe. Ma l’importante è che ora tutti i VOR 70 saranno sulla linea di partenza per continuare questo giro del mondo.
Questa tappa di oltre 3000 miglia, prevede una rotta che porterà le barche a navigare negli esotici mari d’oriente, l’Oceano Indiano, il mare delle Andamane, lo stretto di Malacca e il Mar Cinese Meridionale. Una tappa molto impegnativa in questa stagione di monsoni con piogge torrenziali dove gli equipaggi saranno costretti ad una vigilanza costante a causa del traffico marittimo intensissimo soprattutto nello stretto che divide la Malesia dall’isola di Sumatra, nonché per l’intensa attività peschereccia della zona indocinese.
La navigazione di questa terza tappa si presenta con caratteristiche assai diverse che si possono riassumere in 3 fasi distinte. La prima, di circa 1000 miglia dal porto sicuro alla punta nord di Sumatra, caratterizzata da venti monsonici con forti scrosci temporaleschi. La seconda, di circa 500 miglia nello stretto di Malacca fino a Singapore che vede mercantili in transito, all’ancora e migliaia di piccole barche da pesca. Ricordiamo che Singapore è uno dei porti più trafficati al mondo! E, come se non bastasse, in questo “canale” ci sono correnti marine che vanno in senso contrario al percorso di regata. La terza, la risalita nel Mar cinese con rotta verso nord in un mare caratterizzato da un impegnativo moto ondoso e venti da Nord Est che costringeranno gli equipaggi ad un tratto di bolina verso il Vietnam la cui navigazione potrebbe durare anche una settimana intera. Quest’ultimo sarà il tratto più duro da affrontare con venti costanti sui 30 nodi ed un mare con onde ripide e ravvicinate che metterà a dura prova uomini e barche. Non abbiamo dimenticato cosa successe alla precedente edizione della Volvo Ocean Race quando, proprio in questi mari, la flotta dovette ridossarsi alle isole delle Filippine, nel mare di Luzon, a causa delle onde che Torben Grael ( vincitore di quella edizione ) definì veri e propri “muri” d’acqua spinti da venti a 60 nodi.
22 gennaio 2012 – Maldive
L’identità del porto sicuro è stata resa nota per ragioni di sicurezza solo dopo che tutti e sei i team sono arrivati: cinque via nave e Team Sanya via mare. Partiti da Mahè le barche si aprono a ventaglio in cerca di un’opzione favorevole. Per alcuni giorni vedremo la flotta navigare relativamente compatta, la poca distanza tra una barca e l’altra permette un controllo maggiore in attesa di tattiche diversificate. Il primo Way Point è Pulau We ( pulau sta per isola) a nord di Sumata un luogo già tristemente famoso per il disastrro dello tsunami che rase al suolo l’intero abitato di Banda Aceh.
Ricongiuntosi al resto del suo equipaggio, lo skipper di Team Sanya Mike Sanderson ha espresso grande soddisfazione all’idea di navigare verso il suo porto. “Non credo di aver mai provato tanta voglia di tornare a bordo e di regatare… dobbiamo fare una buona tappa, tornando sulla strada giusta. La barca è a posto e il gruppo è uno dei migliori con cui mi sia capitato di navigare… è giunto il momento di prenderci la rivincita per tutti gli sforzi che abbiamo fatto.”
24 gennaio 2012 – E’ una vera battaglia quella che si sta svolgendo in Oceano Indiano fra i due contendenti alla leadership della terza tappa della Volvo Ocean Race, entrata oggi nel secondo giorno. Ormai superato il ridosso di Sri Lanka, gli americani di PUMA devono resistere agli attacchi degli ispano-neozelandesi di CAMPER e molto si gioca, più che sulle limitate opzioni tattiche a breve termine, su regolazioni di precisione per far camminare le barche al massimo. I francesi di Groupama 4 fanno della costanza il loro gioco e si mantengono terzi, inseguiti da Abu Dhabi, che ha passato i leader della generale gli spagnoli di Team Telefonica che puntano su una strategia più a medio termine, mentre Team Sanya cerca di spremere da massima velocità dalla sua barca della generazione precedente. Secondo il meterologo della Volvo Ocean Race, Gonzalo Infante le barche sono ormai libere dalla zona d’ombra dello Sri Lanka e il vento dovrebbe aprirsi un po’, tuttavia l’attività temporalesca rimarrà forte nei prossimi due giorni,
27 gennaio 2012
Hamish Hooper, il Media Crew Member di CAMPER ha testimoniato il cambio di passo e di ritmo preso oggi dalla regata. “In un attimo ci siamo ritrovati a poche centinaia di metri da Pulau We in un tacking duel con Telefonica poco avanti e Puma poco dietro. E’ incredibile, dopo 1.380 miglia dalle Maldive tutti e tre eravamo nello stesso fazzoletto di mare.” Quinto giorno di regata, poco dopo il mezzogiorno europeo lo scafo azzurro di Team Telefónica ha doppiato l’isola di Pulau We, Dopo oltre mille miglia di navigazione, sono state solo poche centinaia di metri a dividere le prime tre barche all’ingresso dello stretto di Malacca. Tom Addis il navigatore australiano di Puma ha avuto parole di encomio per la strategia degli spagnoli, che portandosi a nord hanno preso la testa del gruppo. “Hanno navigato bene, sono riusciti a portarsi a sinistra, sul lato buono. Noi non abbiamo approfittato di quella opportunità…” Dopo essere entrati in un fronte con aria più fresca, gli spagnoli di Team Telefónica guidati dall’olimpionico Iker Martínez hanno passato il waypoint dell’isola di Pulau We con un piccolo margine, facendo segnare l’ingresso della flotta in uno dei tratti di mare più trafficati e pericolosi del pianeta. Molte incognite aspettano i team, inclusa la possibilità di dover dare ancora per evitare di essere spinti indietro dalle forti correnti dello stretto. “Ci sono molti ostacoli, bassi fondali e relitti, il vento è instabile e poi si deve anche riposare per rimanere mentalmente freschi e prendere delle buone decisioni. Nella parte centrale dello stretto di Malacca le correnti sono meno forti ma c’è la possibilità di dover ancorare, abbiamo preparato un piano per dare ancora velocemente…”
28 gennaio 2012
Gli spagnoli di Team Telefónica aumentano il vantaggio mentre la flotta entra nella parte più difficile dello stretto di Malacca dove la fanno da padrone salti di vento, reti da pesca e altri ostacoli e forti correnti che rendono la navigazione un gioco d’azzardo. “Adesso dobbiamo capire cosa fare” ha detto il navigatore di CAMPER Will Oxley. “Guarderemo anche cosa fanno gli altri. Non ci aspettano giorni tranquilli, per tutto il traffico, i canali stretti e poi perché abbiamo tre avversari molti vicini. E’ probabile che il primo a mettere fuori il naso dall’altra parte dello stretto sarrà nella posizione migliore per l’arrivo. Sono più di 500 miglia per Singapore, mi preparo perché non si dormirà molto.” Secondo le ultime previsioni, la flotta potrebbe attraversare lo stretto in tre giorni, prima della stretta curva a destra che la porterà nel mar cinese meridionale, e l’arrivo a Sanya potrebbe avvenire il 5 o il 6 febbraio.
Photo Credits
Hamish Hooper/CAMPER ETNZ/Volvo Ocean Race
Yann Riou/Groupama Sailing Team/Volvo Ocean Race
Andres Soriano/Team Sanya/Volvo Ocean Race
Paul Todd/Volvo Ocean Race