16 febbraio 2012

Siamo in prossimità della partenza della quarta tappa della Volvo Ocean Race da Sanya ad Auckland, queste5200 migliasi sviluppano dalla Cina fino alla Nuova Zelanda su un percorso inedito che si potrebbe aprire con condizioni molto dure, ragione per cui gli organizzatori stanno monitorando in maniera continua la situazione. Il meteorologo della regata, lo spagnolo Gonzalo Infante ha spiegato che, malgrado la situazione si evolva costantemente, gli ultimi modelli meteo disponibili prefigurano uno scenario piuttosto difficile. “Il sistema meteo che si sta formando nel mar cinese meridionale al momento lascia prevedere una partenza molto dura. Come tipico in questa stagione, a nord di Taiwan si sta formando un sistema monsonico che sabato riguarderà tutto il mar cinese meridionale, con venti da nord-est fra i 35 e i 40 nodi.” Eppure, ha spiegato infante, non è l’intensità del vento a preoccupare maggiormente, quanto piuttosto le condizioni del mare. “Per ora è solo una piccola porzione del mare ad essere interessata da onde molto alte, fra i sei agli otto metri, ma man mano che ci avviciniamo alla data della partenza la zona si amplierà fino a coprire tutto il mar cinese meridionale. I modelli, inoltre, sottostimano le dimensioni delle onde in prossimità della piattaforma continentale, cioè vicino a terra. In questa area la profondità passa dai 3.000 ai 100 metri e spesso il moto ondoso è più pericoloso qui che al largo.”

Con un tale scenario ai team non resterà altro da fare che prepararsi al meglio alla situazione meteo che li aspetta nella traversata, di circa650 migliain mare aperto fino allo stretto di Luzon, fra Taiwan e le Filippine. Un sistema depressionario in formazione a est delle Filippine potrebbe non trasformarsi in ciclone tropicale, ma potrebbe contribuire a rendere il vento più intenso e le onde più alte, ossia le condizioni più pericolose per le barche.

18 febbraio 2012

Team Telefónica continua a dominarela Volvo Ocean Raceaggiudicandosi anche la regata costierala Sanya Haitang In-PortRace, e ottenendo altri sei punti nella classifica generale. Al secondo posto gli americani di PUMA Ocean Racing powered by BERG e Abu Dhabi Ocean Racing al terzo. Gli organizzatori hanno reso noto che la quarta tappa subirà un cambio di programma a causa delle pericolose condizioni meteo causate da una tempesta monsonica presente nella zona. Domani una regata costiera e poi la ripartenza quando la situazione garantirà maggiore sicurezza per la navigazione.

20 febbraio 2012

Mal di mare e onde ripide stanno rendendo la vita difficile ai 66 velisti oceanici impegnati nella quarta tappa della Volvo Ocean Race, ripartita ieri notte da Sanya e diretta ad Auckland, in Nuova Zelanda per oltre5.200 migliadi navigazione. Nell’ostico mar cinese meridionale, diretta  verso lo stretto di Luzon, la flotta naviga compatta guidata con un piccolo margine dai francesi di Groupama 4, tallonati da CAMPER, Telefonica, Abu Dhabi, Team Sanya e PUMA.  Prossimo  waypoint lo stretto di Luzon, a oltre500 migliadalla posizione attuale.

21 febbraio 2012

E’ Camper with Emirates Team New Zealand con lo skipper australiano Chris Nicholson a guidare la flotta nel complesso attraversamento del mar cinese meridionale verso lo stretto di Luzon, dopo aver superato gli avversari di Groupama, che pure rimangono a un’incollatura dallo scafo rosso. Complesso perché, se le condizioni del vento sono migliorate con una brezza di circa 15 nodi di intensità, il moto ondoso è rimasto ancora difficile e fastidioso, con mare incrociato. Inoltre, rispetto alle previsioni, il vento è girato, compromettendo almeno al momento, le scelte fatte da alcuni team. Come quella dei leader della classifica generale, gli spagnoli di Team Telefónica che si erano tenuti più a nord della flotta, insieme a PUMA, alla ricerca di una brezza di direzione più favorevole in uscita dallo stretto di Taiwan, ma che hanno perso strada una volta virato, a causa di uno scarso del vento.  Contrariamente allo scafo azzurro degli spagnoli, la barca che si era tenuta più a sud, Team Sanya guidata da Mike Sanderson si è trovata in una posizione più favorevole, risalendo al terzo posto della graduatoria provvisoria alle spalle di CAMPER e dei francesi di Groupama 4. Come noto, il team cinese dispone di un mezzo della penultima generazione e sulla carta meno veloce, il che costringe lo skipper e soprattutto il navigatore norvegese Aksel Magdahl a un approccio più coraggioso e radicale.

23 febbraio 2012

 E’ stata una felicità di breve durata quella che hanno provato i sei team della Volvo Ocean Race per la prima volta da settimane, potendo finalmente navigare veloci al lasco per un paio d’ore, dopo aver doppiato la punta meridionale di Taiwan ed essere finalmente usciti dal mar cinese meridionale per entrare in quello delle Filippine. Perché, dovendo far rotta a nord alla ricerca di un po’ di vento fresco da settentrione, gli equipaggi si sono invece ritrovati in una situazione di vento leggero e instabile che ha comportato continui capovolgimenti di cambio al vertice, ma che soprattutto, sta decisamente allontanando la flotta dalla rotta più diretta alla meta. Benché stiano macinando miglia, i team lo fanno nella direzione opposta a quella della rotta ortodromica, tanto che invece di avanzare paiono retrocedere. Nell’ultimo rilevamento molte barche erano più lontane dal traguardo di quanto non lo fossero 12 ore fa: tanto CAMPER che Telefónica sono “arretrati di18,7 miglia, mentre PUMA di addirittura22,5 miglia.

24 febbraio 2012

Nelle ultime 24 ore le posizioni di testa sono cambiate ancora, con CAMPER che guida con un ristretto margine sui francesi di Groupama, e che è la barca che si è spinta più a est dopo che la flotta ha passato lo stretto di Luzón. Nella notte entrambi hanno virato verso sud-est, ponendo più acqua fra loro e gli avversari. E, tuttavia, è la mossa degli americani la più estrema, che terrà appassionati e avversari sul chi vive, per vedere se veramente Ken Read e il suo navigatore Tom Addis avranno fatto la scommessa vincente. Sono più vicini alle coste del Giappone che a quelle della nuova Zelanda, ma la loro opzione coraggiosa potrebbe non rivelarsi tanto audace se riuscissero a entrare per primi nel vento fresco da nord che ci si attente per il fine settimana.

25 febbraio 2012

Si prospettano ancora 24/48 ore di incertezza per la flotta nella quarta tappa della Volvo Ocean Race. Bisognerà infatti attendere tanto, e forse ancor di più per vedere se l’opzione nord di PUMA avrà funzionato e se la leadership di CAMPER potrà reggere agli attacchi degli inseguitori. Quando si è nel sesto giorno di regata, la situazione e soprattutto le previsioni, restano aleatorie e i cambi di posizione continui.

26 febbraio 2012

Non cambia la classifica, ma le posizioni sulla carta sì. I francesi di Groupama puntano a nord e insieme a PUMA nei prossimi giorni potrebbero cogliere i frutti della loro miglior posizione rispetto ai sistemi meteo, avvantaggiandosi nella discesa verso Auckland. Mentre è passata una settimana dalla partenza da Sanya, e mancano ancora più di4.200 migliaal traguardo, le scelte strategiche cominciano a farsi sempre più interessanti.

  

27 febbraio 2012

Quando si entra nell’ottavo giorno di regata della quarta tappa, da Sanya Ad Auckland, il team francese di Groupama ha preso la testa della flotta ai danni di CAMPER. Tutti i team cercano di far rotta a sud-est per poter entrare nei tanto agognati venti portanti di aliseo. Se tutto funzionerà nelle prossime 24 ore i sei Volvo Open 70 potranno iniziare la loro veloce corsa fino all’equatore, dove li attendono i Doldrum, le temibili calme equatoriali.

Photo Credits:

Yann Riou/Groupama Sailing Team/Volvo Ocean Race

Amory Ross/PUMA Ocean Racing/Volvo Ocean Race

Diego Fructuoso/Team Telefonica/Volvo Ocean Race

Nick Dana/Abu Dhabi Ocean Racing/Volvo Ocean Race