Il Parasail

ottobre 27, 2010 in Barche & C. da admin

Testo e foto di: Ezio Grillo

 

Da poco più di un anno la F&B Yachting importa in Italia la rivoluzionaria vela Parasailor – la vela che vola – già da diversi anni presente in numerosi Paesi europei. Nel 2008 presenta la nuova vela Parasail, simile nell’aspetto alla “sorella maggiore” Parasailor, ma con caratteristiche proprie ben determinate.

Si presenta sempre come una sorta di spinnaker simmetrico con una grossa apertura e un’ala, ma ha un profilo un po’ diverso: l’apertura è un po’ più piccola, e l’ala risulta più chiusa verso il basso.

La grande differenza costruttiva è nell’ala: mentre Parasailor ha un’ala tridimensionale – fatta a cassoni (canali) fra loro collegati – Parasail è dotata di un’ala semplice (a “pelle” unica), in tela giunta in ferzi.

Entrambe le vele, quindi, sono state concepite per sfruttare il vento in maniera innovativa, abbassando verticalmente il rischio di straorza e strapoggia e aumentando considerevolmente le prestazioni rispetto a spinnaker e gennaker tradizionali. Il tessuto con cui sono costruite è derivato dalla tecnologia aeronautica, prodotto in esclusiva per la Istec Ag e per la casa madre Swing, leader mondiale nella produzione di parapendii. Leggerissimo, garantisce una resistenza superiore sia allo sforzo, sia agli agenti atmosferici.

Il principio: Nella parte alta di entrambe le vele è stata collocata un’ala (tridimensionale in Parasailor, a “pelle” unica in Parasail), profilata alla pressione dinamica dell’aria, che trova la sua efficacia proprio grazie alla corrente aerea generata da una grande apertura nella vela.

Quest’ala produce una notevole forza propulsiva in avanti e una spinta ascensionale: la risultante è una forza obliqua a 45° verso l’alto che fa avanzare l’imbarcazione ma tende anche a sollevare la prua dall’acqua, stabilizzando così vela e barca.

La forza orizzontale sulla drizza diminuisce notevolmente e la prua della barca risulta enormemente sgravata evitando, così, la tendenza alla straorza o alla strapoggia.

I vantaggi di entrambe queste vele sono molteplici: stabilizzano l’imbarcazione diminuendo o annullando il rischio di strapoggia e straorza; godono di una apertura equilibrata: grazie ad un “bang” ridotto o praticamente nullo le vele hanno maggiore resistenza; garantiscono stabilità di rotta e maggior equilibrio e possono essere portate con pilota automatico; sono utilizzabili sia con che senza tangone. Sono vele facili da manovrare e adatte a qualsiasi velista, utilizzabili sia dal piccolo nucleo famigliare che naviga nei week-end, sia dagli esperti equipaggi da regata.

Le differenze:

  • Parasail ha una migliore propensione in regime di brezza; con 5/6 nodi di vento apparente il suo sistema vela-ala incomincia a rendere al massimo. Parasailor, comunque funzionante con 6 nodi, deve attendere i 9/10 nodi per esprimere pienamente le sue performance.
  • Parasail, fino a 9/10 nodi ha una spinta ascensionale maggiore rispetto a Parasailor. All’aumentare del vento apparente, è invece Parasailor che prende il sopravvento acquistando via via una componente ascensionale crescente (negli spi o gennaker tradizionali tale effetto non esiste!) essenziale proprio nei venti più impegnativi.

  • Il range in gradi d’uso di Parasail va da 180° (poppa piena) a 50° (bolina larga) con venti moderati, mentre quello di Parasailor da 180° a 60°.

  • Non ultimo il costo di Parasail è nettamente inferiore a quello di Parasailor, pur mantenendone la stessa qualità costruttiva, allineandosi così al prezzo medio delle vele tradizionali. La più complessa Parasailor rimane un po’ più elevato per la manodopera impiegata nella costruzione dell’ala tridimensionale.

Informazioni: F &B Yachting – Santa Margherita Ligure e Milano