Ainhoa Sanchez

Per non dimenticare che Gentlebreeze è “l’altra metà del mare” oggi incontriamo Ainhoa Sanchez, una fotografa di mare. L’abbiamo incontrata ad Alicante in occasione della partenza della Volvo Ocean Race.  La fermiamo quasi come un “placcaggio” in un momento del suo frenetico lavoro. Durante questi eventi non c’è un minuto da perdere, devi essere ovunque: in giro per le banchine a catturare novità, in barca a fotografare lo sviluppo delle regate e al press centre per la post produzione e per la spedizione degli scatti migliori. La fermiamo mentre nella sua cerata stagna si prepara per saltare sul gommone e ci concede qualche minuto. Ma chi è Ainhoa Sanchez? E’ una ragazza dalla grande fisicità e carattere forte, tipico di chi proviene dai paesi Baschi. Alla giovane età di 6 anni i genitori si trasferiscono e la portano con loro a Salamanca.

“Salamanca – sono sue parole – è una città dove l’arte si respira per strada, dove vieni abbracciata  dallo spirito dei saggi,  di filosofi, scrittori e pittori, città di studenti che sognano un grande futuro”. Quest’aria che si respira fa crescere in Ainhoa una voglia eslposiva di esprimere le sue sensazioni, questa esplosione, questa voglia di libertà di forza della natura e grandi orizzonti  può scatenarsi solo al mare e Salamanca dista 350 km dalla costa Atlantica e 570 dal Mediterraneo  decisamente troppi.

A 26 anni si trasferisce a Vigo, sull’Atlantico. Qui svilupperà tutto il suo interesse per la pittura prima e per la fotografia poi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il suo incipit è “ Otra forma de ver las cosas” (Un altro modo di vedere le cose).

D.: Ainhoa quello delle regate è un mondo prettamente maschile  come vivi la competizione con i tuoi colleghi maschi?

R.: Non sento nessuna tensione, sono talmente immersa e appassionata al mio lavoro che non vedo altro e questo è percepito molto positivamente.

D.: Cosa cerchi nella fotografia sportiva?

R.: Oltre a documentare l’evento per me  è fondamentale il lato umano degli atleti.

D.: Ti da soddisfazione questo lavoro?

R.: Assolutamente sì. Io raggiungo il massimo della felicità quando sono in mare.

D.: Ma il mare è anche pericoloso. Tu fotografi le barche dai gommoni che spesso sono piccoli e instabili. Non hai mai avuto paura?

R.: Come ti dicevo, il mare per me è felicità, pura adrenalina. Anche se una volta, nel 2009, a Cartagena durante la Audi Med Cup eravamo sbattuti in un mare con onde di 5-6 metri, beh… lì mi sono un po’ preoccupata.

D.: Come fai con i tempi così ristretti tra una regata e l’altra?

R.: Fortunatamente con me c’è Carmen Hidalgo, lei si occupa di editare le foto mentre io sono in mare, senza di lei sarei persa.

D.: Come hai cominciato questa attività?

R.: Ho cominciato in Galizia come P.R. per un gruppo femminile di vela, poi ho iniziato  a fotografare e…. via così!

D.: Viaggi molto?

R.: Sempre!

D.: Parliamo di pittura, ho visto un tuo lavoro che mi è piaciuto molto si chiama “Reflejos” (Riflessi), anche qui c’è l’acqua, tanto per cambiare…. Che tecnica usi?

R.: Uso dei colori all’ossido di ferro per gli arancioni, all’ossido di bronzo per gli azzurri, colori che impasto con l’olio e dipingo su tela. C’è molto lavoro nei miei quadri così come nelle mie foto c’è molta post-produzione.

M.C.: Grazie Ainhoa, ti lascio andare vedo che hai fretta, speriamo di rivederci presto.

A.S.: Si, sta per partire la regata, a presto ma…….. in mare ovviamente!

M.C.: Ovviamente!

 

www.ainhoasanchez.com

Di : Maurizio Cristofolini