A cura di:  M. Cristofolini

Foto di : Carlo Borlenghi

La 69esima edizione della Rolex Sydney Hobart Yacht Race  potrebbe essere classificata una delle edizioni più emozionanti della storia di questa regata. La flotta vede sulla linea di partenza  94 barche delle quali  cinque maxi  100 piedi, tre 70 Volvo e sette barche ex vincitrici di questa  gara.

Le  628 nautiche che separano la Baia di Sydney dal porto di Hobart fanno di questa regata una classica d’altura alla quale molti armatori non vogliono rinunciare, l’edizione di quest’anno non ha fatto eccezione in quanto comprendeva 22 equipaggi   internazionali provenienti da Germania, Regno Unito, Nuova Zelanda, Singapore, Hong Kong e Cipro. Lo yacht tedesco Varuna dopo aver gareggiato nelle principali regate caraibiche si è trasferito in Australia così come  il Ker 51 che  è stato spedito in Australia. Zefiro, un Farr 100, sta facendo il giro del mondo  est- ovest, dal suo porto di partenza  sull’isola di Cipro è venuto a Sydney per partecipare alla Rolex Sydney Hobart Race. Dopo la gara, Zefiro continuerà il viaggio tornando nel Mediterraneo passando per l’Indonesia.
Tutti i mesi di pianificazione e di preparazione sono culminati a Sydney,  la flotta ha riempito le banchine del Cruising Yacht Club of Australia nella baia di Rushcutter. Al briefing meteo, tattici e navigatori hanno ottimizzato le loro strategie di gara, in quanto la previsione vede perfette condizioni: vento  da sudest 15-18, sole e cielo azzurro ma  verso la fine di dicembre  si prevedeva un sistema di bassa pressione in movimento verso est attraverso lo Stretto di Bass e attraverso la Tasmania per portare una forte burrasca da ovest, così è stato. La burrasca ha colpito il folto gruppo delle piccole barche che erano rimaste indietro provocando ritiri e danni in gran numero.

La Sydney Opera House e l’Harbour Bridge hanno fornito una splendida cornice per una partenza straordinaria, con centinaia di migliaia di spettatori che guardano dalla riva, così come la copertura web tv e live streaming. Impressionante  il numero dei contatti del pubblico on-line in tutto il mondo.


Con la loro straordinaria potenza e velocità, i maxi  100 piedi issano i loro enormi code-zero e  sono i primi ad uscire dalla baia, dopo la boa di disimpegno si buttano verso sud.
Gli apripista raggiunto lo Stretto di Bass, nonostante la leggera brezza, hanno cominciato a separarsi dal resto della flotta, chi non guadagnato terreno in queste ore non può più fare nulla per recuperare. Nonostante i venti leggeri gli equipaggi  erano  tenuti occupati con cambi di vele continui,   Mark Richards skipper di Wild Oats XI  calcola di averne fatti almeno una cinquantina, ma ne è valsa la pena Wild Oats XI  taglia la linea d’arrivo dopo 2gg e 6h 7m di corsa sfrenata. L’ultimo arrivato è Namadji  dopo 5gg 9h 57m.


Nel corso della giornata, la brezza nord-est aumenta e fa prevedere un anticipo della rotazione quindi un anticipo del cambiamento da ovest che sarebbe avvenuto più tardi, quella sera.  Questo fa aumentare in distacco del gruppo dei grandi yachts.
Il brusco cambiamento delle condizioni meteorologiche per tutta la notte ha preteso il suo pedaggio,  numerosi i ritiri un disalberamento e moltissimi danni. Sembra quasi che lasciata la costa sud dell’Australia come ci si affaccia  nello stretto di Bass ci sia sempre, ed è così da molte stagioni di questa regata, un mostro che aspetta le barche da dietro l’angolo per assalirle e farne un gran disastro chi sopravviverà avrà l’onore di risalire il fiume  Derwent ed entrare con grande onore nella città di Hobart.  Lo yacht Kerumba riporta di aver  trovato un vento costante da 40-45 nodi al largo di Tasman, con un picco di 57 nodi e onde di 5-6 mt. (per chi non l’avesse mai vista ecco qui sotto com’è un’onda di 6mt).

Victoire di Darryl Hodgkinson ha tenuto il piede sull’acceleratore dall’inizio alla fine,   una corsa sfrenata che ha portato il suo Cookson 50 ha tagliare il traguardo e guadagnare il primo posto nella classifica overall in tempo compensato.  Hodgkinson, un determinatissimo chirurgo plastico di  Sydney che aveva partecipato alle edizione del 2010 e del 2011 con un Beneteau 45,  si era comprato il Cookson 50 come un regalo di compleanno fatto a se stesso e con un piano biennale per vincere la Rolex Sydney Hobart, così è stato:  “Thi is a culmintion of a great campaign”  dice Hodgkinson.

(Wild Oats XI all’ingresso del fiume  Derwent)

Phil Eadie esperto navigarore di Victoire, che aveva già corso ben 34 edizioni di questa regata, conferma la meticolosa preparazione: ”abbiamo avuto riunioni tutte le mattine per mesi, per essere sicuri che tutto funzionasse alla perfezione”.

(Giacomo ex Groupama vincitore dall’ultima VOR con Franc Camma)

Concludendo la Sydney Hobart si conferma ancora una volta una regata molto impegnativa nonostante sia corsa nella piena estate australe riserva sempre brutte sorpese agli agli equipaggi che apprestano ad attraversare lo stretto di Bass. Grandi emozioni e grandi risultati, ma nonostante le difficoltà questa resta sempre una regata molto, molto avvincente. Le prenotazioni per la 70ma edizione sono già al completo.

Ulteriori informazioni si possono trovare su:

www.rolexsydneyhobart.com

www.regattanews.com

Ancora un grazie all’amico Carlo Borlenghi per le sue splendide foto