Testo di: Maurizio Cristofolini
Dopo 6500 miglia anche Groupama è finalmente arrivata a Città del Capo. Frank Cammas, skipper di Groupama 4 ha dichiarato: “abbiamo imparato di più della barca e dell’equipaggio in questi 24 giorni di regata che nei due anni di preparazione alla VOR”. Come abbiamo annunciato nel precedente articolo, Groupama 4 non è riuscita ad agganciare l’anticiclone di Sant’Elena, come hanno invece fatto le altre due barche. Come hanno fatto già le altre due barche, Telefonica e Camper arrivate già da quattro giorni e tre giorni rispettivamente. Per Groupama 4 è stata invece una regata “in solitaria”: la scelta di navigare sottocosta tra Canarie e Marocco l’ha portata per un breve tratto in testa al gruppo navigando appunto in quasi in solitaria. Questo piccolo vantaggio però, è stato però perso quasi subito e non è mai più stato recuperato. A peggiorare la situazione , a fine regata, l’ultimo buco di vento lasciava definitivamente sola Groupama 4 per le ultime 300 miglia, percorsi a soli sei nodi di velocità. Per la barca è stato un ottimo test e l’equipaggio, che nonostante il ritardo si è dimostrato motivato, è già pronto per la nuova sfida schedulata dell’11 dicembre da Citta del Capo ad Abu Dhabi.
Finalmente a Cape Town è arrivato il momento del meritato relax… tra docce calde, pasti freschi e grandi dormite in letti comodi. Intanto nella sperduta isola di Tristan da Cunha, nel bel mezzo dell’Oceano Atlantico, Puma attende l’arrivo del cargo che la porterà all’arrivo, previsto per il 6 Dicembre. Lo skipper Ken Read e il suo equipaggio intanto ingannano il tempo: c’è chi gioca a golf su improbabili campi, chi siede all’internet-cafè, chi passeggia alla scoperta di questa meravigliosa isola.
Intanto Azzam è arrivata a Città del Capo ed è stata subito trasferita al campo base del team Abu Dhabi, allestito sulla banchina del porto. Ian Walker si occupa del rigging del nuovo albero che deve essere pronto per il 10 dicembre, data dell’inizio delle in-port race.
Anche Team Sanya, la barca dei cinesi che ha subito gravi danni allo scafo, dovrebbe arrivare oggi via nave.
Una strana tappa quella di Alicante–Città del Capo visto che tre barche su sei viaggiano su navi portacontainer a causa delle rotture subite. Ci si domanda come sia possibile che barche come queste perdano così facilmente gli alberi in condizioni tutto sommato normali per l’impresa per la quale sono state progettate. Sembra quasi che 25/30 nodi di vento siano insopportabili per questi 70 piedi, si è rischiato infatti oltre che la regata anche qualche ferito. La colpa sarà del carbonio? Può questo materiale aver danneggiato le strutture facendo perdere elasticità all’insieme scafo-coperta-albero? Forse… di sicuro questa è l’ipotesi che corre già sul web, intanto attendiamo i responsi dei tecnici che esamineranno le barche a Città del Capo. Per adesso nessuno tra i competenti si è ancora espresso.
Ecco la prima classifica della Volvo Ocean Race 2011-12
1. Team Telefónica: 31 points
2. CAMPER with Emirates Team New Zealand: 29 points
3. Groupama sailing team: 22 points
4. Abu Dhabi Ocean Racing: 6 points
5. PUMA Ocean Racing powered by BERG: 5 points
6. Team Sanya: 3 points
Credits:
1) Ian Roman/Volvo Ocean Race
2) Yann Riou/Groupama Sailing Team
3) Paul Todd/Volvo Ocean Race
4) Amory Ross/Puma Ocean Racing/Volvo Ocean Race