Fine leg 4 – Auckland

marzo 11, 2012 in Volvo Ocean Race, VOR 2011 - 2012 da admin

 28 febbraio 2012

Dopo tanto cercare, i sei team della Volvo Ocean Race sono finalmente entrati nel potente flusso di vento dell’Aliseo di nord-est,che li porterà velocemente verso l’equatore e la meta finale: Auckland. Da oggi e per quattro giorni il menù parla di Aliseo sostenuto, un ingrediente perfetto per camminare veloci toccando punte fino a 30 nodi. I primi a beneficiare dell’arrivo del vento da nord-est sono stati i team posizionati più a est, ossia i leader provvisori di Groupama 4, che fanno registrare le velocità medie più alte della flotta, ben superiori ai 20 nodi portando il proprio vantaggio a 55 miglia di distacco.

29 febbraio 2012

E’ un cambio di scena totale rispetto a due giorni fa quello che sta accadendo sul palcoscenico della Volvo Ocean Race. I sei team, infatti, sono protagonisti di una discesa velocissima verso sud e l’equatore con venti che hanno superato i 35 nodi di intensità e con velocità  da brivido, tanto che la scorsa notte metà della flotta ha infranto il muro delle 500 miglia in 24 ore. Ma i dati che arrivano dall’Oceano Pacifico parlano di distanze ancora maggiori e di potenziali nuovi record. La classifica provvisoria cambia ancora alle spalle dei leader di Groupama 4. In condizioni che sembrano essere perfette per la sua barca, l’equipaggio guidato da Franck Cammas, mantiene saldamente il proprio vantaggio che, al rilevamento delle 13 GMT, è arrivato a oltre 81 miglia sui nuovi avversari diretti, gli americani di PUMA, risaliti in seconda posizione. Condizioni ideali certo, ma che mettono alla prova attrezzature e uomini, come ha spiegato il watch captain della barca francese Thomas Coville: “Ci si bagna molto. Navighiamo con un angolo di 90° al vento e 90° alla direzione delle onde. In coperta arrivano spruzzi e ondate in continuazione. E’ una situazione molto dura per l’equipaggio, soprattutto per il timoniere. E tutti abbiamo gli occhi rossi irritati dal sale.”

3 marzo 2012

E’ stato un inatteso salto di vento a dividere la flotta a metà, aprendo nuove opportunità per le barche che si trovano nella parte occidentale del grande campo di regata del Pacifico e che si apprestano ad affrontare il terreno semisconosciuto delle Isole Salomone. Il trio occidentale, formato da Team Telefónica, CAMPER e Team Sanya si è allineato per passare nel mezzo dell’esteso arcipelago mentre gli altri tre restano a est. Scelte difficili da prendere e ancor più da decifrare, in vista dell’evoluzione della meteo. Tanto che persino Ken Read, skipper di PUMA si dice sorpreso degli sviluppi di questa quarta tappa. “Tre di qua e tre di là. Sembra una follia. Solo pochi giorni fa avrei pensato che fosse una pazzia passare attraverso quelle zone, ma oggi è proprio così, tre da una parte e tre dall’altra, e potrebbe anche funzionare.” Il navigatore della barca americana concorda nell’affermare che nessuno pensava di passare fra le isole all’inizio della tappa ma che è l’unica opzione possibile per coloro che sono rimasti a ovest dopo che nelle ultime 24 ore il vento è girato a destra. “Non è una situazione completamente inaspettata in rapporto alla loro posizione, ma credo che non fosse certo il loro piano A passare fra le isole alla partenza da Sanya. Se ci avessero seguito avrebbero probabilmente perso molto, quindi la loro opzione migliore è passare da quella parte e tentare di riprenderci in seguito, cosa che potrebbe anche riuscire.” Addis ha tuttavia sottolineato come il passaggio in una zona dove le carte non sono molto dettagliate è sempre difficile, soprattutto di notte. “Ovviamente è un po’ più complicato che navigare in acque aperte. E’ una parte del mondo scarsamente abitata e le carte non sono molto buone. Passeranno di notte, e non credo ci siano fari e boe. Anche noi abbiamo qualche problema con il vento, non so davvero dire cosa succederà.”

5 marzo 2012

Il risultato finale della quarta tappa della Volvo Ocean Race, dalla Cina alla Nuova Zelanda rimane ancora incerto. Mentre la flotta si prepara a passare la Nuova Caledonia, infatti, lo scenario meteo continua a evolvere velocemente con il rischio di vedere la situazione cambiare radicalmente nell’ultimo tratto fino ad Auckland. I francesi di Groupama mantengono la testa con buon margine su PUMA, terzi sono gli spagnoli di Telefónica, mentre CAMPER e Abu Dhabi continuano a duellare per la quarta posizione. Team Sanya resta sesto ma spera in un colpo di coda nel mar di Tasmania.

9 marzo 2012

La notte passata la flotta ha incontrato condizioni fra le più dure di questa undicesima edizione della Volvo Ocean Race, con onde di sei metri e 25/30 nodi di vento contrario. Tuttavia, malgrado uno scenario di quasi sopravvivenza, il team francese di  Groupama 4 guidato da Franck Cammas è riuscito a mantenere la leadership e addirittura a consolidare il suo vantaggio, portandolo a più di 110 miglia al rilevamento delle 14, quando per i transalpini sono ormai solo 226 le miglia di distanza da Auckland e da una prima affermazione in una tappa oceanica. Sebbene alla flotta manchino ormai poche centinaia di miglia all’arrivo, queste ore finali stanno dimostrando di essere fra le più dure vissute dagli equipaggi, anche perché alle condizioni meteo difficili si aggiunge anche la naturale stanchezza degli uomini, dopo quasi tre settimane di navigazione.

 10 marzo 2012

Sono state ore ad altissima tensione a bordo di Groupama 4 e non solo perché il team si stava avviando a una storica vittoria della quarta tappa nelle acque neozelandesi, ponendo una battuta d’arresto alla striscia vincente degli spagnoli di Team Telefónica e regalando all’unico kiwi di bordo, il prodiere Brad Marsh un ritorno a casa da ricordare per tutta la vita. Poche ore prima dell’arrivo, infatti, hanno vissuto momenti intensi quando a circa70 migliadall’arrivo hanno scoperto una via d’acqua nella parte prodiera della loro barca, probabilmente dovuta a una delaminazione per le condizioni dure incontrate anche negli ultimi giorni, che ha causato l’entrata di un’enorme massa d’acqua di circa una tonnellata e mezzo. Grazie alla prontezza dell’equipaggio, che si è messo subito all’opera, si è evitato un disastro potenziale e i francesi hanno potuto continuare la loro corsa verso una meritata vittoria nella City of Sails. I francesi hanno tagliato la linea del traguardo alle 10:33:47 GMT (le 11:33:47 italiane) fra moltissime barche spettatori e gli applausi dell’appassionato pubblico neozelandese. Il tempo totale impiegato da Groupama per coprire le oltre 5.200 miglia teoriche della tappa è stato di 19 giorni, 15 ore, 35 minuti e 54 secondi e con questa vittoria i francesi hanno confermato di essere seri pretendenti al titolo overall. “Sono molto emozionato. E’ un grande giorno per Groupama 4 ed è bellissimo vincere ad Auckland. Sono sicuro che sarà una tappa fantastica con tutti i fan della vela neozelandesi. E’ sicuramente un bel posto per vincere.” Sono state le prime parole dello skipper di Groupama Franck Cammas dopo che l’equipaggio francese è stato accolto e festeggiato da due Waka Hourua, le tradizionali canoe a due scafi polinesiane all’ingresso del celeberrimo Viaduct Harbour di Auckland, palcoscenico di molte storiche battaglie veliche del passato.

Photo credits:

Hamish Hooper/CAMPER ETNZ/Volvo Ocean Race

Ian Roman/Volvo Ocean Race